Per il fioretto rosa 'made in Italy' un'altra giornata da applausi e sarebbe quasi il caso di appendere il cartello con scritto «chiuso per manifesta superiorita», perchè in fondo di questo si tratta: grandezza, eccellenza, dominio, primato, prevalenza. Di Francisca, Errigo, Vezzali, in rigoroso ordine olimpico, hanno fatto semplicemente quello che a loro riesce meglio: schiantato le avversari come noccioline, una dopo l'altra, 42-14 alle occasionali sparring partner britanniche nei quarti, 45-22 alle più titolate francesi in semifinale. E che dire dei 25 (diconsi venticinque) assalti consecutivi vincenti messi in cascina dalle due jesine e dalla brianzola (ma c'è stata gloria anche per Ilaria Salvatori)? Due semplici allenamenti, sia pure su una passerella olimpica all'interno di un mega centro conferenze a due passi dal Tamigi, in vista della vera gara: la finale con le 'odiatè russe, la squadra che più d'ogni altra da sempre mette in difficoltà le lame azzurre.
Olimpiadi Londra 2012 medaglie italiane: le schede del Dream Team del Fioretto Femminile
venerdì 3 agosto 2012
Di nuovo oro, di nuovo prime, le straordinarie interpreti del dream team - Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca, Arianna Errigo e Ilaria Salvatori - perpetuano una leggenda che va avanti da 20 anni, da quando a Barcellona (c'erano Bianchedi, Vaccaroni, Bortolazzi, Trillini) iniziò quel percorso magico che ha portato all'Italia titoli su titoli fino al sigillo olimpico di oggi.
Per il fioretto rosa 'made in Italy' un'altra giornata da applausi e sarebbe quasi il caso di appendere il cartello con scritto «chiuso per manifesta superiorita», perchè in fondo di questo si tratta: grandezza, eccellenza, dominio, primato, prevalenza. Di Francisca, Errigo, Vezzali, in rigoroso ordine olimpico, hanno fatto semplicemente quello che a loro riesce meglio: schiantato le avversari come noccioline, una dopo l'altra, 42-14 alle occasionali sparring partner britanniche nei quarti, 45-22 alle più titolate francesi in semifinale. E che dire dei 25 (diconsi venticinque) assalti consecutivi vincenti messi in cascina dalle due jesine e dalla brianzola (ma c'è stata gloria anche per Ilaria Salvatori)? Due semplici allenamenti, sia pure su una passerella olimpica all'interno di un mega centro conferenze a due passi dal Tamigi, in vista della vera gara: la finale con le 'odiatè russe, la squadra che più d'ogni altra da sempre mette in difficoltà le lame azzurre.
Per il fioretto rosa 'made in Italy' un'altra giornata da applausi e sarebbe quasi il caso di appendere il cartello con scritto «chiuso per manifesta superiorita», perchè in fondo di questo si tratta: grandezza, eccellenza, dominio, primato, prevalenza. Di Francisca, Errigo, Vezzali, in rigoroso ordine olimpico, hanno fatto semplicemente quello che a loro riesce meglio: schiantato le avversari come noccioline, una dopo l'altra, 42-14 alle occasionali sparring partner britanniche nei quarti, 45-22 alle più titolate francesi in semifinale. E che dire dei 25 (diconsi venticinque) assalti consecutivi vincenti messi in cascina dalle due jesine e dalla brianzola (ma c'è stata gloria anche per Ilaria Salvatori)? Due semplici allenamenti, sia pure su una passerella olimpica all'interno di un mega centro conferenze a due passi dal Tamigi, in vista della vera gara: la finale con le 'odiatè russe, la squadra che più d'ogni altra da sempre mette in difficoltà le lame azzurre.
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